Ecco la nostra lettera ai nonni, per spiegargli il senso della nostra protesta, ripresa oggi a pagina 4 dell'Unità, grazie Concita che ci dai la voce:
Caro Nonno
Questa volta ho deciso di
scriverti, non ti preoccupare non ti chiederò i soldi come molte altre volte,
questa volta sono qui per parlare con te e forse è anche un po’ che non
lo facciamo, troppo impegnati a inseguire altre strade, altri interessi.
Vedi nonno vorrei
spiegarti perché sono in piazza, vorrei spiegarti perché la tua nipote sta
manifestando contro qualcosa che ritiene ingiusto, lo so che lo hai fatto anche
tu magari per ottenere migliori condizioni di lavoro, magari per ottenere una
società più giusta e più libera.
Siamo in piazza, caro
nonno perché anche tu hai protestato un tempo, perché anche tu, qualche anno
fa, hai lottato per i tuoi diritti. Me ne rendo conto adesso di quanto sei
stato importante per costruire un paese libero, e di quanto sei ancora
importante, per me e per tutti noi, oggi.
Vedi nonno ti hanno
detto che avrebbero riportato la scuola come era ai tuoi tempi: il grembiule,
la maestra unica, il voto in condotta…e tu, pensando alla bellezza di
quegli anni, dei tuoi anni ragazzini, hai detto è giusto, è bello, che la
scuola torni ad essere seria.
La tua scuola nonno, era
una scuola che selezionava, ma non selezionava i più bravi, selezionava i più
ricchi. Chi poteva permetterselo andava avanti, chi non poteva andava a
lavorare nei campi e nelle fabbriche. Vogliono tornare a questo nonno. I più
ricchi andranno alle scuole migliori e il resto sarà costretto a fermarsi.
So che erano belli per te
quegli anni, come sono belli i miei adesso, lo so dai tuoi racconti, e so di
quella volta che la maestra venne a parlare con i tuoi genitori per convincerli
a farti continuare gli studi. Ma loro non potevano, non potevano pagare e poi
servivano le tue braccia nei campi, allora, allora tutti i sogni finirono lì. Eppure
eri bravo nonno, eri il migliore e lo sei ancora.
Vedi nonno, io sono in
piazza a protestare perché mi stanno togliendo la scuola, la stanno togliendo
ai piccoli paesi, stanno tagliando i fondi per le Università, così non va nonno
e soprattutto non va il modo in cui lo stanno facendo. Non hanno consultato
nessuno, hanno imposto una legge sulla scuola senza neppure farla discutere in
parlamento. Tu nonno hai lottato perché questo non accadesse più, hai lottato
per una società migliore ed io vorrei che questa società continuasse ad
esistere.
Ti chiedo quindi di
essere dalla mia parte, come del resto lo sei sempre stato, e mai come adesso,
ti ringrazio per avermi regalato una scuola pubblica e per tutti e la libertà
di poter esprimere le mie idee e di protestare.
Un bacio, tua nipote.